Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea

I musicisti.
Kurt Sonnenfeld

“…Possa tu vivere a lungo e noi, figlio mio, vogliamo vivere a lungo per te, così da poter rimanere uniti per sempre”

Leopold Sonnenfeld, Vienna, 12 marzo 1942

L’ultima foto insieme

1° luglio 1939, Kurt Sonnenfeld è ritratto insieme ai genitori. Mancavano pochi giorni alla sua partenza per Milano.

Il giovane musicista portò con sé la foto, a Milano e anche a Ferramonti, e la conservò per tutta la vita.
Non rivide mai più i suoi genitori. Leopold Sonnenfeld e Therese Schwarz furono assassinati nel lager di Maly Trostenets, il 5 giugno 1942.

Vienna, 1° luglio 1939. Dall’alto, in senso orario, Leopold Sonnenfeld, Kurt Sonnenfeld e Therese Schwarz Sonnenfeld
Milano, Collezione privata A. Locatelli

Kurt Sonnenfeld, viennese, classe 1921, studente di musica – “di ottime capacità” e “molto diligente” scrisse di lui il celebre maestro Edmund Eysler – lasciò l’Austria per l’Italia nel 1939. L’Italia, Milano, dovevano rappresentare solo una tappa sulla via degli Stati Uniti, dove lo attendeva lo zio, Heinrich Schwarz.


Non andò cosi.

L’affidavit per ricongiungersi con lo zio Heinrich non arrivò mai. Nel febbraio del 1941 Kurt Sonnenfeld venne arrestato a Milano con le motivazioni di rito per tutti gli ebrei stranieri: “ha qui dato luogo a sospetti con sua condotta. Questura proceduto fermo predetto ritenendolo pericoloso et proponesi sua assegnazione campo di concentramento”. Sonnenfeld rimase in carcere a San Vittore per due settimane in attesa del trasferimento in un campo di concentramento.


Fu destinato a Ferramonti dove arrivò il 19 febbraio 1941 e dove rimase fino alla liberazione del campo, nel 1943, e anche successivamente, questa volta come profugo fino alla definitiva chiusura del campo.

Kurt Sonnenfeld a Milano dopo la guerra, in una foto scattata, probabilmente, dall’amico Joseph Lax, anch’egli internato a Ferramonti.
Sul muro, si intravede la scritta “[w] la libertà”
Foto: Collezione privata A. Locatelli



Rientrò a Milano nel settembre 1945, accolto dalla famiglia Ghislandi, che già l’aveva ospitato al suo arrivo da Vienna. Con sè riportò da Ferramonti almeno un centinaio tra partiture, spartiti, libri e quaderni di musica. Aveva 24 anni e voleva ricominciare dalla musica, da quegli studi accademici interrotti bruscamente nel 1939.

Tentò l’ammissione alla classe di composizione del Conservatorio di Milano nel 1947, ma la commissione esaminatrice, formata da Riccardo Pick Mangiagalli, Ettore Desderi, Renzo Bossi, Giulio Cesare Paribeni, fu lapidaria nel rifiutarlo: “Non ammesso, perchè in confronto dell’età è troppo arretrato negli studi di composizione”.

Kurt Sonnenfeld, Adagio dalla Sonata per violoncello e pianoforte (1950)
Violoncello: Caterina Colelli
Pianoforte: Giuseppe Fagnocchi


Lettere da Vienna

“Sono contento che tu stia componendo un valzer di Ferramonti e che sia diventato un buon paroliere. Che cosa significa Ferramonti in tedesco?”

Leopold Sonnenfeld, Vienna, 5 aprile 1941
Kurt Sonnefeld, Ferramonti-Walzer
Milano, Biblioteca del Conservatorio, Fondo Sonnenfeld-Schwarz

Ferramonti-Walzer


Kurt Sonnenfeld compose il valzer di Ferramonti poco dopo il suo arrivo al campo, tra il febbraio e il marzo 1941.

Il Ferramonti-Walzer si può ricondurre al genere del Lagerlied, ovvero a una melodia cantata, con o senza accompagnamento strumentale, di tono popolare.

“Non c’è un pianoforte lì? La guerra dovrebbe finire presto, così potremo vederti di nuovo.”

Leopold Sonnenfeld, Vienna, 5 aprile 1941.
Milano, Biblioteca del Conservatorio, Fondo Sonnenfeld-Schwarz, LET.XII.2 

Nella lettera del 5 aprile 1941 Leopold Sonnenfeld si congratula con il figlio per la composizione del Ferramonti-Walzer e chiede informazioni sul luogo in cui si trova

Mein innigstgeliebter Kurt! Deinen l. Brief von 17. / III. haben wir am 4. / 4. mit sehr großer Freude erhalten. Du hast keine Ahnung wie glücklich wir sind zu wissen, dass es dir mein gutes Kind gut geht. Wir, mein Kurt, sind gesund und sprechen immer von dir, denn Du bist unser alles. Wir haben dir über uns alles mitgeteilt. Jetzt weisst Du so ziemlich alles. Ganz gut, dass Du alles Mariuccia über uns mitgeteilt hast denn ich habe ihr alles deutsch geschrieben, und da wird sie nicht alles verstanden haben. Schreibe ihr nun alles von uns. Es freut uns, dass Du viel liest. Sind sicher gute Bücher dort. Am meisten freuen wir uns, dass Du einen Ferramonti Walzer komponierst und auch ein guter Textdichter geworden bist. Was heißt Ferramonti auf deutsch? Und scritto in tedesco? Schau, dass Du nun populär wirst. Von Mariuccia und ihren Eltern ist es sehr schön, dass Sie zu dir so gut sind. Schreibe ihnen wir lassen sie schön grüßen und danken für alles. Mit einem Wort wir fühlen uns jetzt glücklich. Und Du mein Kind sorge dich nicht um uns. Wir sind mit allem zufrieden. Lasse es dir recht gut gehen. Klavier ist leider keines dort? Der Krieg soll zu Ende sein, dass wir dich wieder sehen könnten. Sei mir herzlich gegrüßt und 1000mal geküsst von deinen Papa & Mutti. Viele Bussi von Goldhauerl. Mit Geiringer und Onkel Bernhard sind wir wieder gut Mit T. Regina ist schluss. Behüte dich Gott!! Arrivederci 

Mio amatissimo Kurt! La tua cara lettera del 17 marzo l’abbiamo ricevuta il 4 aprile con grande gioia. Non hai idea di quanto siamo felici nel sapere che stai bene, mio caro figlio. Noi, caro Kurt, stiamo bene e parliamo sempre di te perché per noi sei tutto. Ti abbiamo raccontato di noi e così ora sai ogni cosa. È un bene che tu abbia comunicato la nostra situazione a Mariuccia poiché io le ho scritto interamente in tedesco e perciò non deve aver compreso tutto nel dettaglio. Scrivile quindi a nostro riguardo. Siamo contenti che tu riesca a leggere molto. Sicuramente ci sono buoni libri lì. Soprattutto siamo contenti che tu stia componendo un valzer di Ferramonti e che tu sia diventato anche un buon paroliere. Che cosa significa Ferramonti in tedesco? E la frase scritto in tedesco? Occhio a non diventare troppo famoso. Siamo contenti che Mariuccia e i suoi genitori siano tanto cari verso di te. Scrivi loro che li salutiamo e li ringraziamo per tutto quello che fanno. In una parola adesso ci sentiamo felici. E tu figlio mio non ti preoccupare per noi. Stiamo bene in tutto e per tutto. Cerca di stare bene anche tu. Non c’è un pianoforte lì? La guerra dovrebbe finire presto, così potremo vederti di nuovo. Ti saluto di cuore e 1000 baci dal tuo papà e dalla mamma. Tanti bacetti da Goldhauerl. Con Geiringer e con lo zio Bernhard tutto di nuovo bene. Con la zia Regina è finita. Che Dio ti protegga!! Arrivederci
(Traduzione a cura di Raffaele Deluca

“Ancora non avete un pianoforte? Mi preoccupa che tu possa andare fuori esercizio. Anche a causa del clima torrido speriamo che tu possa esserti già un pò abituato […] “

Leopold Sonnenfeld, Vienna, 14 luglio 1941.
Vienna, 14 luglio 1941. Leopold Sonnenfeld al figlio Kurt.
Milano, Biblioteca del Conservatorio, Fondo Sonnenfeld-Schwarz, LET.XII.9 

Fra le altre cose, nella lettera si fa riferimento alla questione dell’affidavit, lo strumento giuridico che consentiva il ricongiungimento parentale tramite garanzia di sostegno finanziario.

Therese Schwarz avrebbe voluto trasferire al più presto il figlio Kurt negli Stati Uniti.

“…Sarebbe poi una buona cosa se tu imparassi anche a dirigere, siamo meravigliati da tutti i tuoi progressi […] e siamo anche orgogliosi di sapere che sei l’assistente del Maestro [Lav Mirski] […]. E poi sono veramente sorpreso che tu riesca a comporre senza pianoforte, quindi una marcia militare, un oratorio e anche musica moderna per pianoforte, ce n’è per tutti i gusti […]

Leopold Sonnenfeld, Vienna, 12 marzo 1942

Kurt Sonnenfeld con i musicisti e il coro a Ferramonti

Coro. Ferramonti, 1942. Sulla destra, seduti, si intravedono Ladislav Sternberg, Lav Mirski accanto a Israel Kalk e Elli Silberstein. Paolo Gorin seduto ai piedi di Lav Mirski. Al centro, in seconda fila, in piedi, il giovane Kurt Sonnenfeld. 
Foto: Archivio Fondazione CDEC, Fondo Israel Kalk, Album 6 
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