Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea

Il concerto

“…ci si voleva sentire ancora volta parte della società degli uomini” 

[…] Così nacque un pensiero, spontaneo e forse in parte stimolato dalle richieste di alcune persone, quello di offrire un concerto ufficiale che mostrasse quanto erano riusciti a tirar fuori in meno di quattro mesi dei cantori principianti tanto entusiasti. Domenica 9 febbraio 1942 fu il gran giorno del primo concerto. […] Non era solo il piacere del godimento artistico, ma la ricerca di un po’ di cultura, ci si voleva ancora una volta sentire parte della società degli uomini. […] Come per qualcosa cui non si era più abituati da tempo, fummo pervasi da pensieri lontani, ci percorse come un brivido. Per i nervi tesi a tutti scesero le lacrime dagli occhi, alcuni osservavano incantati la silhouette del direttore che si muoveva senza grandi gesti, altri guardavano i cantori illuminati dalle lampade elettriche e in pratica si poteva dire che tutti tendevano le orecchie per non perdere nemmeno una nota. Per lunghi mesi si era dovuto rinunciare a sentire buona musica, i concerti dei solisti erano solo un piccolo riempitivo. Ora però le armonie fluttuavano, si udivano accordi limpidi nella baracca, erano i suoni composti a lode e gloria di Dio da un genio della musica, la cui grandezza in quelle ore, in quella solitudine della vita, sembrava ancora più intensa.

Arthur Lehman (1877-1948), architetto. Internato a Ferramonti dal marzo 1941 al settembre 1943. Rimase nel campo liberato fino al 1944

Foto di uno dei concerti di Ferramonti. Sul “palco”, di profilo, accanto al pianoforte, Paolo Gorin
Foto: Archivio Fondazione CDEC, Fondo Israel Kalk, Album 5

“…Nell’angusto spazio centrale lasciato tra le panche incedevano ora i rappresentanti dell’autorità con mogli, parenti, perfino bimbi vestiti a festa tenuti in braccio, poi il rispettabile padre francescano Callisto, impiegati e così via. Per loro erano state riservate le prime panche, rivestite da una coperta o addirittura poltroncine impagliate”

Arthur Lehman

Programma del concerto dell’8 marzo 1942

Programma del concerto dell’8 marzo 1942, eseguito per la prima volta il 9 febbraio 1942
Archivio Fondazione CDEC, Fondo Israel Kalk, b. 2, fasc. 25

I musicisti e il coro del concerto dell’8 marzo 1942

Da destra si riconoscono Lav Mirski e, al suo fianco, Ladislav Sternberg con la fisarmonica. Appena più in basso, inginocchiato, Sigbert Steinfeld. Al centro della foto Elly Silbestein e più in basso, alla sua destra, il giovane Kurt Sonnenfeld. A sinistra della foto, con la fisarmonica in braccio, Bogdan Zins
Foto:Archivio Fondazione CDEC, Fondo Israel Kalk, Album 6 

Concerti nel campo di Ferramonti

Fra il 1941 e il 1944, nel campo di Ferramonti è documentata l’esecuzione di almeno venti concerti.
Gli ultimi si svolsero quando il campo era ormai stato liberato.

Le date dei concerti

23 marzo 1941
14 aprile 1941
27 luglio 1941
21 agosto 1941
[27] settembre 1941
31 dicembre 1941
9 febbraio 1942
8 marzo 1942
5 aprile 1942
7 giugno 1942

20 agosto 1942
5 settembre 1942
27 settembre 1942
7 ottobre 1942
27 ottobre 1942
9 novembre 1943 (Cinema Italia, Cosenza)
31 dicembre 1943
22 marzo 1944
7 novembre 1944
10 dicembre 1944

Nell’architettura seriale delle baracche prefabbricate di Ferramonti, i musicisti internati riuscirono ad ottenere dalle autorità una nuova destinazione d’uso per alcuni spiazzi liberi all’aperto e per una baracca, trasformata in sala prove o addirittura “sala da concerto”, grazie alla sistemazione di una serie di sedute per l’uditorio e di alcune panche accostate tra loro che formarono un tavolato, molto simile ad un palco.

Lav Mirski, pianoforte, Elli Silberstein, soprano, Paolo Gorin, baritono
Foto: Archivio Fondazione CDEC, Fondo Israel Kalk, Album 5
Ladislav Sternberg, pianoforte, e Sigbert Steinfeld, baritono
Foto: Archivio Fondazione CDEC, Fondo Israel Kalk, Album 5

I concerti di Ferramonti, ”….points lumineux d’un époque très obscure” 

“Attraverso la religione e la musica l’anima comunica con i cieli. Grazie a lei [Lav Mirski] ho potuto sentire, qui nel mio esilio,  dei simili grandi momenti, unici punti luminosi di un’epoca assai oscura ed estremamente dura, che ho dovuto passare con lei  e i suoi colleghi a Ferramonti. Io vi ringrazio vivamente, mio caro Maestro, e le auguro di tutto cuore che Dio ci offra presto la liberazione tanto desiderata.
Ferramonti, Pasqua 1943″

Archimandrita Damaskinos, Vicario generale dell’Arcidiocesi di Corinto (Grecia). Internato a Ferramonti dal dicembre 1942 fino a settembre 1943.

Messaggio dell’archimandrita Damaskinos Hatzopoulos per Lav Mirski, scritto sul retro della fotografia del coro greco
Foto: Archivio Fondazione CDEC, Fondo Israel Kalk, Album 5

Damaskinos Hatzopoulos e Lav Mirski.

Damaskinos Hatzopoulos con Lav Mirski. L’archimandrita greco fu internato a Ferramonti e poi deportato a Dachau.
Lav Mirski rimase a Ferramonti fino al 1944
Foto: Archivio Fondazione CDEC, Fondo Israel Kalk, Album 6
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